I Social Network influenzano negativamente la nostra capacità di pensiero critico e concentrazione, promuovendo superficialità e disinformazione.
Telegram, un tempo considerato il baluardo della privacy digitale, ha recentemente modificato la sua politica di condivisione dei dati degli utenti con le autorità giudiziarie. Questo cambiamento arriva in seguito a crescenti pressioni da parte di vari governi e a eventi significativi come l’arresto del fondatore Pavel Durov, che ha segnato una svolta cruciale per la piattaforma
YouTube è diventata una piattaforma dove chiunque può condividere i propri contenuti, raggiungendo milioni di persone in tutto il mondo. Tra i creatori di contenuti, spiccano quelli che trattano temi sensazionalistici legati al Dark Web. Con titoli accattivanti e spesso ingannevoli come “Vendo DR0GA su internet per 7 giorni, quanto guadagno?”, “I SITI più DISTURBANTI del DARK WEB”, “Ho esplorato il DARK WEB: IL LATO OSCURO DI INTERNET”, e “Ho provato ad assoldare e hackerare un assassino dal Dark Web”
La proposta di legge Chat Control 2.0 dell’Unione Europea, se approvata, potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui le nostre comunicazioni private vengono trattate e sorvegliate. In nome della lotta contro l’abuso sessuale sui minori, stiamo per assistere all’implementazione di un sistema di sorveglianza di massa che minaccia di erodere i nostri diritti fondamentali alla privacy e alla libertà di espressione.
Ho deciso di provare Quora nonostante sapessi che fosse una piattaforma piena di imbecilli incompetenti, truffatori, teste di cazzo, mamme frustrate e puttanieri. Ho aperto uno “spazio” per condividere contenuti informativi e utili, ma sono stato ingiustamente bannato per “spam”.
Mi hanno bloccato il profilo LinkedIn, nonostante fosse autentico e professionale, mentre sulla piattaforma prosperano profili di dubbia autenticità, inclusi quelli di escort e bot. Questo paradosso mi ha spinto a scrivere un articolo su LinkedIn